Schede di grammatica italiana
P 19
PUDICO: PUDÌCO O PÙDICO?
La pronuncia corretta è pudìco, con accentazione >>>piana, come nella parola latina da cui deriva, pudìcum ‘che prova vergogna’.
La pronuncia con accentazione >>>sdrucciola pùdico è dunque scorretta, anche se si tratta di un errore abbastanza comune dovuto a una errata >>>ritrazione dell’accento, forse sul modello di lùdico.
PUNTEGGIATURA
La punteggiatura (o interpunzione) è l’insieme dei segni convenzionali che serve a scandire il testo scritto e, in secondo luogo, a riprodurre le intonazioni espressive del parlato.
Più precisamente, la punteggiatura svolge diverse funzioni.
• Funzione segmentatrice, quando distanzia tra di loro gli elementi del testo
Mentre io cerco le chiavi, tu tienimi le borse
• Funzione sintattica, quando scandisce le gerarchie degli elementi del testo, consentendo di individuarne le funzioni e di segnalare l’articolazione logica del discorso
Non potendone fare a meno, ci proverò
• Funzione emotivo-intonativa, quando suggerisce l’intonazione con cui leggere le frasi
Guarda che bello!
Basta!
• Funzione di introduzione del discorso diretto, quando segnala le battute nei dialoghi
«Guglielmo,» stava dicendo «erano sul punto di uccidermi, sai, ho dovuto fuggire nottetempo». «Chi ti voleva morto, Giovanni?» (U. Eco, Il nome della rosa)
• Funzione di commento, quando segnala nel testo gli interventi dell’autore o eventuali note aggiunte
Le cose stanno così (o almeno ci pare di aver capito)
In italiano i principali segni d’interpunzione sono:
l’>>>apostrofo
l’>>>asterisco
i >>>due punti
la lineetta
le >>>parentesi quadre
le >>>parentesi tonde
i >>>puntini di sospensione
il >>>punto
il >>>punto e virgola
il punto >>>esclamativo
il punto >>>interrogativo
la >>>sbarretta
il >>>trattino breve e lungo
la >>>virgola
le >>>virgolette.
PUNTINI DI SOSPENSIONE
I puntini di sospensione si usano per segnalare che il discorso viene sospeso, in genere per imbarazzo, per titubanza o per allusività
Non dovrei essere io a dirtelo, però secondo me…
Poi è arrivato Andrea e… lasciamo perdere…
Rosso di sera, bel tempo…
Devono essere sempre tre e, nella maggior parte dei casi, si attaccano alla parola che li precede e sono seguiti da uno spazio, a meno che il carattere successivo non sia una parentesi di chiusura o un punto interrogativo. Quando sono in fine di frase, la frase successiva inizia con la lettera maiuscola.
Sono utilizzati anche:
• per riprodurre l’andamento spezzato e ricco di pause della lingua parlata
Io… ecco… vorrei dire due parole
• per dare l’idea di un discorso che riprende un discorso precedente (in questo caso precedono l’inizio del testo) o che è destinato a continuare (in questo caso seguono la fine del testo)
Amore perdonami… ho visto solo oro la tua chiamata. Ultimamente ho problemi con la linea telefonica. Se posso fare qualche cosa… Bacio grande (testo di un sms)
• per preparare chi legge a una battuta o a un gioco di parole
quando si parla di metano, le riserve sotto terra contano ma conta di più la capacità di estrarle e portarle ai paesi consumatori, impresa non facile dal momento che il gas è… gassoso («Corriere della Sera»)
• per segnalare, inoltre, l’>>>abbreviazione di parole che, pronunciate per intero, risulterebbero volgari. In questo caso i puntini precedono o seguono una parte della parola censurata
Cioè hai capito io gli ho detto se mi stai a fare il c… vaff… se no non ti chiamo più («La Repubblica», trascrizione di una intercettazione)
• nelle citazioni dei testi, per segnalare l’omissione di una o più parti. In questi casi, vengono di solito posti tra >>>parentesi quadre
Tra le cose più preziose possedute da Andrea Sperelli era una coperta di seta fina, d’un colore azzurro disfatto, intorno a cui giravano i dodici segni dello Zodiaco in ricamo, con le denominazioni […] a caratteri gotici (G. D’Annunzio, Il piacere).
VEDI ANCHE
punteggiatura
PUNTO
Il punto è il più forte tra i segni di >>>punteggiatura. Indica una netta interruzione del discorso e si colloca a conclusione di una frase o un periodo. Dopo il punto si usa sempre l’iniziale maiuscola
Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica (I. Svevo, La coscienza di Zeno)
Quando si vuole indicare uno stacco ancor più netto, dopo il punto è necessario andare a capo e cominciare un nuovo capoverso (>>>paragrafo)
Una tale assicurazione fu riportata al tribunale, il quale pare che vi si acquietasse.
Ma sorvenendo senza posa altre e altre novelle di morte da diverse bande, furono spediti due delegati a vedere e a provvedere (A. Manzoni, I promessi sposi)
Il punto si usa anche nelle >>>abbreviazioni
f.lli (= fratelli)
spett.le (= spettabile)
prof. (= professore)
dott. (= dottore)
pag. / p. (= pagina)
Nel caso di alcuni >>>acronimi molto diffusi, però, il punto è comunemente abolito
FIAT (= Fabbrica Italiani Automobili Torino)
CGIL (= Confederazione Generale Italiana del Lavoro)
ENPA (= Ente Nazionale Protezione Animali).
USI
Specie nel linguaggio giornalistico, si tende a usare il punto anche con funzioni diverse da quelle fondamentali, impiegandolo al posto di altri segni interpuntivi come i >>>due punti, la >>>virgola e il >>>punto e virgola
Da quando i genitori hanno divorziato, vede poco il papà. Ma abbastanza per capire che è un inguaribile egoista. Che pensa solo alle sue fidanzate, a sedurle, a lasciarle. Così un giorno si ribella. Perché quell’uomo le rovina l’esistenza. E le sta insegnando a vivere senza sentimenti («Donna moderna»).
PUNTO ESCLAMATIVO vedi ESCLAMATIVO, PUNTO
PUNTO E VIRGOLA
Il punto e virgola indica uno stacco intermedio tra due >>>proposizioni di un periodo: più forte della semplice >>>virgola e meno forte del >>>punto.
Può separare tra di loro due o più proposizioni coordinate e per questo si rivela utile nei periodi lunghi e complessi
Il capo gli si intorbidò di stanchezza, di sonno; e rimise la decisione all’indomani mattina (A. Fogazzaro, Piccolo mondo moderno)
Si usa, inoltre, nelle enumerazioni e negli elenchi di elementi costituiti da parole accompagnate da un’apposizione
Le condizioni necessarie alla vita si possono stimare sulla base di alcuni dati: il numero di stelle presenti nella galassia; la frazione di stelle con sistemi planetari; il numero di pianeti adatti allo sviluppo della vita; le frazioni di pianeti in cui si sono sviluppate la vita, l’intelligenza e la civiltà; e il rapporto fra le durate della civiltà e del pianeta (P. Odifreddi, «La Repubblica»)
Il punto e virgola si usa, infine, al posto della virgola quando si vogliono evitare fraintendimenti o creare particolari effetti stilistici
Tuttavia dispiace, comunque, osservare che la vecchiaia venga trattata come una malattia incurabile; risolta attraverso l’esclusione e la morte. Ma dispiace di più vederla inghiottita dalle logiche dell’infinito presente; piegata al modello “giovanilista” e “consumista”, sublimato dalle logiche mediali (I. Diamanti, «La Repubblica»).
PUNTO INTERROGATIVO vedi INTERROGATIVO, PUNTO