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Schede di grammatica italiana
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PERALTRO O PER ALTRO?

Entrambe le grafie di questo avverbio sono accettabili, anche se quella più diffusa nell’italiano contemporaneo è peraltro, con >>>univerbazione

- L’incidenza delle spese del personale sul totale del costi, peraltro, si è ridotta progressivamente («La Repubblica»)

- L’accordo prevede per altro termini stringenti («La Repubblica»).

 

 

PERCHÉ vedi ACCENTO, ACUTO O GRAVE

 

 

PERCIÒ O PER CIÒ?

La grafia corretta di questa congiunzione nell’italiano contemporaneo è perciò, con >>> univerbazione

- una gondola in arrivo non fa rumore, perciò quando sono vicini a una svolta a gomito avvertono gridando (T. Scarpa, Venezia è un pesce)

- il problema è politico e perciò esige una politica che se ne assuma la responsabilità («Corriere della Sera»)

La grafia separata per ciò può essere usata con valori diversi

- Quest’anno siamo stati competitivi per ciò (= per quello) che riguarda la meccanica della vettura («La Repubblica»)

- Amo la vita per ciò (= per le cose) che mi regala ogni giorno

- Ti ringrazio per ciò (= per quello) che hai detto su di me davanti a tutti.

 

 

PER CUI

Nell’italiano contemporaneo per cui può essere usato con il significato di ‘e perciò, e per questo’

- Stasera sono proprio stanco, per cui vado a letto presto

- Se ne ricordò all’improvviso, quando la pioggia e la tramontana lo sorpresero di nuovo in cammino verso la parrocchia, per cui ritornò sui suoi passi nel modo più veloce che le gambe malferme per l’età e il vino gli permettevano (U. Riccarelli, Il dolore perfetto).

 

DUBBI 

Qualche dubbio può nascere dal fatto che il pronome cui, di regola, si riferisce a una cosa, a un animale o a una persona, e dunque non potrebbe assumere il valore neutro di che. In realtà, per cui sottintende un’espressione più estesa come ragion per cui o motivo per cui e il pronome in alcune frasi può avere quindi una funzione corrispondente a ciò.

 

 

PERFETTO COMPOSTO vedi PASSATO PROSSIMO, INDICATIVO

 

 

PERFETTO SEMPLICE vedi PASSATO REMOTO, INDICATIVO

 

 

PERIFRASI CON GERUNDIO vedi GERUNDIO

 

 

PERIODO

Il periodo è l’insieme di due o più >>>proposizioni che unendosi formano un’unità indipendente dal punto di vista logico e grammaticale. 

In ogni periodo c’è sempre una proposizione autonoma sul piano semantico e sintattico, la proposizione >>>principale

- Sono tornato a casa a piedi perché l’autobus si è fermato per la strada

Alla proposizione principale si possono collegare una o più proposizioni dipendenti, in base a un rapporto che può essere di:

• coordinazione (>>>paratassi)

- Luca lavora e studia tutti i giorni

• >>>giustapposizione

- Andiamo via, non voglio rimanere qui un minuto di più

• subordinazione (>>>ipotassi)

- Tuo padre è stanco perché ha guidato tutto il giorno.

Esistono inoltre periodi uniproposizionali, formati cioè dalla sola proposizione principale non legata ad altre proposizioni.

 

 

PERIODO, ANALISI DEL vedi ANALISI DEL PERIODO

 

 

PERIODO IPOTETICO

Il periodo ipotetico è un periodo attraverso il quale si esprime un’ipotesi da cui può derivare una conseguenza. È formato dall’unione di una proposizione reggente, o >>>apodosi, con una subordinata condizionale, o >>>protasi. La reggente esprime la conseguenza che deriva o deriverebbe dal realizzarsi della condizione indicata nella subordinata

- Se avessi tempo (protasi), verrei volentieri (apodosi)

A seconda del grado di probabilità dell’ipotesi indicata nella protasi, il periodo ipotetico può essere di tre tipi.

• Periodo ipotetico della realtà, quando l’ipotesi è reale o molto probabile. Nella protasi il verbo è all’indicativo, nell’apodosi il verbo è all’indicativo o all’imperativo

- Se arriviamo in tempo andremo a giocare a tennis insieme

- Se c’è forte vento, copriti la bocca con la sciarpa

- Se volete incontrarmi, / cercatemi dove non mi trovo (G. Caproni, Indicazione)

• Periodo ipotetico della possibilità, quando l’ipotesi è possibile, ma non sicura. Nella protasi il verbo è al congiuntivo imperfetto, nell’apodosi il verbo è al condizionale presente o all’imperativo

- Se me lo domandassi tu, verrei a lavorare anche la domenica

- Se Paolo ti chiedesse qualcosa, digli che non ne sai nulla

• Periodo ipotetico dell’irrealtà, quando l’ipotesi è impossibile e irrealizzabile:

~ se l’ipotesi è riferita al presente, nella protasi il verbo è al congiuntivo imperfetto, nell’apodosi il verbo è al condizionale presente o all’imperativo

- Se fossi nei tuoi panni, mi licenzierei

~ se l’ipotesi è riferita al passato, nella protasi il verbo è al congiuntivo trapassato, nell’apodosi il verbo è al condizionale passato

- Se fossi stato nei tuoi panni, mi sarei licenziato

Si può avere inoltre un periodo ipotetico misto, quando nella protasi il verbo è al congiuntivo e nell’apodosi all’indicativo, o nella protasi all’indicativo e nell’apodosi al condizionale. Si tratta di uso comune nel parlato, ma da evitare nell’uso scritto

- Se ce lo avessero detto prima, non venivamo

- Se lo sapevamo, non saremmo venuti.

 

USI 

Nella lingua parlata è molto comune l’uso dell’>>>imperfetto indicativo sia nella protasi, sia nell’apodosi del periodo ipotetico dell’irrealtà nel passato, al posto di congiuntivo imperfetto e condizionale

- Se me lo dicevi per tempo, venivo anch’io alla tua festa

L’uso di questa forma è sconsigliabile, almeno nella lingua scritta, anche se vanta attestazioni già nell’italiano antico

- se potuto aveste veder tutto, /mestier non era parturir Maria (D. Alighieri, Purgatorio

- se io giovine ancora avea contro alla tua deità commessa alcuna cosa, l’età semplice mi dovea rendere scusata (G. Boccaccio, Elegia di Madonna Fiammetta).

 

 

PERLOMENO O PER LO MENO?

Entrambe le grafie di questo avverbio sono accettabili, anche se la grafia più diffusa nell’italiano contemporaneo è perlomeno, con >>>univerbazione

- Diego vuole farle una foto, non ha il flash, forse basta il cono di luce del lampione, lui perlomeno ci prova (M. Mazzantini, Venuto al mondo

- Solo nei dintorni di via Tuscolana negli ultimi anni hanno aperto otto centri commerciali e per lo meno altre dieci grandi superfici destinate al commercio («La Repubblica»).

 

 

PERÒ vedi AVVERSATIVE, CONGIUNZIONI

 

 

PERONE: PÈRONE O PERÓNE?

Entrambe le pronunce di questa parola, che indica un osso della gamba, sono accettabili. 

• La pronuncia pèrone, con accentazione >>>sdrucciola, segue il modello della parola latina pèronem, attraverso la quale il vocabolo greco è entrato nell’italiano.

• La pronuncia peróne, con accentazione >>>piana, si rifà direttamente all’etimo greco, il sostantivo femminile perone ‘spilla, fibula’.

 

VEDI ANCHE

accento