Schede di grammatica italiana
M 5
MIMESI: MIMÈSI O MÌMESI?
Entrambe le pronunce di questa parola, che deriva dal latino mimèsim (a sua volta derivante dal greco mìmesis), sono accettabili.
• Mimèsi, con accentazione >>>piana, prosegue la pronuncia del latino, etimologicamente più corretta poiché la parola è arrivata in italiano proprio dal latino.
• Mìmesi, con accentazione >>>sdrucciola, prosegue la pronuncia del greco.
VEDI ANCHE
accento
MINI-
Mini- è un >>>prefissoide derivato dal latino mìnimus ‘minimo’ (tramite l’inglese mini, abbreviazione di miniature), ed è usato in parole formate modernamente soprattutto nel linguaggio giornalistico e pubblicitario
- minigonna (‘gonna molto corta, >>>calco dell’inglese miniskirt’)
- miniappartamento (‘appartamento di dimensioni ridotte’).
USI
Nella scrittura, tra mini- e il secondo elemento composto di solito non si usa il trattino, che però si può trovare soprattutto in >>>neologismi che cominciano per vocale
- Intesa sulla mini-riforma dei trattati (www.ilsole24ore.com)
- Direi un mini-affare (www.passionepeugeot.it)
È possibile anche la grafia separata
- C’è chi la definisce soltanto una mini riforma (www.corriere.it)
Mini può avere anche la funzione di aggettivo o di avverbio
- Indossi un abito mini
- Claudia si veste mini
Come aggettivo, ha il grado superlativo, usato soprattutto nel linguaggio pubblicitario e ottenuto di solito con il prefisso super- o il raddoppiamento mini mini
- Bonnie McKee gonna supermini (www.pianetadonna.it)
- Mini mini aspirapolvere (www.italian.alibaba.com)
Mini si può usare anche sostantivato con il significato di ‘minigonna’
- Si volta a guardare quella mini vertiginosa (www.style.it).
STORIA
Il prefissoide, già presente in Inghilterra dal 1849 con la parola minicab (‘piccola vettura’), ottenne visibilità mondiale a metà degli anni ’60 del Novecento con un innovativo capo d’abbigliamento inventato dalla stilista inglese Mary Quant: la miniskirt, fedelmente tradotto nell’italiano minigonna.
MINUSCOLE, USO DELLE vedi MAIUSCOLE, USO DELLE
SUPERLATIVO DI MISERO
Misero è uno degli aggettivi che formano il superlativo assoluto aggiungendo il suffisso -errimo anziché -issimo, come nella forma latina miserrimus
- misero > miserrimo
La forma miserissimo è comunque usata, soprattutto nel parlato e nello scritto informale
- Ho un miserissimo serbatoio da 30 lt (www.it.narkive.com).
USI
Nell’uso comune il valore di superlativo è spesso molto attenuato, tanto che oggi sono comuni frasi in cui miserrimo è impropriamente usato per costruire un superlativo relativo o un comparativo
- Lo stesso Faust ci appare come il più miserrimo (www.lankelot.eu).
STORIA
Miserissimo è attestato nella tradizione letteraria fin dai primi secoli
- Il mondo, che è miserissimo, tosto buon diverrebbe (G. Boccaccio, Decameron)
ed è registrato già nella prima edizione (1612) del Vocabolario degli accademici della Crusca, mentre miserrimo è presente solo a partire dalla terza (1691).
VEDI ANCHE
-errimo, superlativi in
MISERRIMO vedi MISERO, SUPERLATIVO DI
MISURA, COMPLEMENTO DI vedi PESO O MISURA, COMPLEMENTO DI
MOBILI, DITTONGHI vedi DITTONGO
PROPOSIZIONI MODALI
Nell’analisi del periodo, le proposizioni modali sono proposizioni >>>subordinate che servono a spiegare il modo con cui si compie un’azione.
Le proposizioni modali sono costruite soltanto in forma implicita, presentano il verbo al gerundio o all’infinito introdotto dalla >>>preposizione con
- Arrivò zoppicando
- Fa molto rumore con il trascinare i piedi
Quelle che, secondo alcune grammatiche, sono proposizioni modali esplicite devono essere classificate in realtà come proposizioni >>>comparative di analogia e sono introdotte da come, secondo che, nel modo che, come se, quasi che
- Mi parlava come se non mi conoscesse.
MODALI, VERBI vedi SERVILI, VERBI
MODI DEL VERBO
I modi del verbo indicano l’atteggiamento assunto dal parlante nei confronti di ciò che dice e del suo interlocutore.
Esistono due categorie di modi: finiti e indefiniti.
• I modi finiti indicano una modalità ben definita e precisa, in relazione alla persona, al tempo e al numero e sono
INDICATIVO
per presentare un fatto in modo reale e obiettivo
- Oggi è venerdì
CONGIUNTIVO
per indicare un fatto con una sfumatura di dubbio, desiderio, possibilità,
probabilità
- Potessi andarmene!
CONDIZIONALE
per presentare un fatto legato a qualche condizione
- Se potessi, preferirei andare a Venezia
IMPERATIVO
per esprimere un ordine, un comando, una preghiera
- Fa' il bravo!
• I modi indefiniti (chiamati anche forme nominali del verbo, perché possono essere usati in funzione di sostantivo o di aggettivo) non indicano propriamente una modalità, sono privi della persona e del numero (tranne il participio) e sono
INFINITO
- Ho deciso di partire
PARTICIPIO
- Finita l'estate, si torna a scuola
GERUNDIO
- Scrivo pensando a te
MODISMO vedi NEOLOGISMI
AVVERBI DI MODO
Gli avverbi di modo (o qualificativi) indicano il modo con cui si svolge un fatto espresso da un verbo, un aggettivo o un altro avverbio. I più usati sono:
• alcuni avverbi molto comuni come bene, male, volentieri, abbastanza
- sono abbastanza contento, mi sento male, vengo volentieri
• gli avverbi formati con il suffisso -mente
- stranamente, filosoficamente, brutalmente, gentilmente
• gli avverbi rappresentati da un aggettivo qualificativo maschile singolare, soprattutto in espressioni cristallizzate
- parlare chiaro, lavorare sodo, rischiare grosso, andare forte
Alcuni avverbi, molto comuni in passato ma oggi meno diffusi, sono formati con il suffisso -oni
- carponi (‘con le ginocchia e le mani a terra’)
- bocconi (‘con la faccia in giù’)
- ciondoloni (‘penzolando verso il basso’)
- ginocchioni (‘in ginocchio’)
Un altro gruppo particolarmente numeroso è formato dalle locuzioni>>>avverbiali
- alla svelta, in un batter d’occhio, di corsa, a corpo a corpo.
DUBBI
Le locuzioni avverbiali a faccia a faccia, a corpo a corpo si possono scrivere anche senza la prima preposizione semplice >>> a
- Si trovarono a faccia a faccia / faccia a faccia
- Abbiamo lottato a corpo a corpo / corpo a corpo.
VEDI ANCHE
avverbi
COMPLEMENTO DI MODO O MANIERA
Nell’analisi logica, il complemento di modo o maniera è il complemento che indica il modo nel quale si svolge un’azione o avviene un fatto.
Può essere introdotto dalle preposizioni con, di, a, per, in, secondo, senza e dalle locuzioni >>>preposizionali alla maniera di, al modo di
- Si muove con eleganza
- Hai agito senza motivo
- Calciava alla maniera di Maradona.
MONO-
Mono- è un >>>prefissoide derivato dal greco monos ‘solo, unico’, ed è usato in parole derivate direttamente dal greco (monocromatico, monocratico) o formate modernamente, appartenenti soprattutto al linguaggio scientifico e tecnico
- monorotaia (‘rotaia unica’)
- monopolio (‘accentramento economico di domanda e offerta’).