Schede di grammatica italiana
M 1
MA vedi AVVERSATIVE, CONGIUNZIONI
PAROLE MACEDONIA
Le parole macedonia sono un caso particolare di parole >>>composte. Sono parole formate dalla fusione di due o più parole, che di solito hanno un segmento in comune; di norma il primo elemento è una parola accorciata, mentre il secondo elemento è una parola intera
- carto[leria] + libreria > cartolibreria
- mand[arino] + arancio > mandarancio
- cant[ante] + autore > cantautore.
USI
Le parole macedonia sono molto usate nei nomi di enti e associazioni (Autosole, Federcommercio, Coldiretti) e nel linguaggio pubblicitario
- Più grosso è più gusto c’è con cioccoblocco (pubblicità degli anni ’80 del Novecento di una nota marca di cioccolato).
MACHIAVELLICO O MACCHIAVELLICO?
La forma corretta è machiavellico, con una sola c, visto che il nome proprio da cui deriva è quello dello scrittore fiorentino Niccolò Machiavelli. La grafia scorretta con la doppia c è forse dovuta al modello di parole come macchia.
STORIA
La grafia del nome Machiavelli con la doppia c ha avuto una sua circolazione anche nei secoli passati
- Dalle opere di Dante, di Macchiavello, di Filicaia, di Vico (I. Nievo, Le confessioni di un italiano).
MAIALE / SCROFA
Il sostantivo maschile maiale presenta una forma diversa per il femminile, che proviene da una >>>radice diversa, ed è scrofa.
Anche altre denominazioni di animali hanno il maschile diverso dal femminile: fuco / ape, toro / vacca, montone / pecora (>>>nomi indipendenti al maschile e femminile).
USI
Oggi la forma femminile maiala si usa soltanto in senso dispregiativo
- Questa dev’essere per forza la maiala (M. Drago, Zolle)
Lo stesso vale per il femminile porca, usato nell’italiano letterario dei secoli passati per indicare semplicemente la femmina del maiale
- Dalla bianchezza di quella porca si crede che derivasse il nome di Alba (G. Leopardi, Zibaldone).
PLURALE MAIESTATICO
Il plurale maiestatico (o pluralis maiestatis) consiste nell’uso della 1a persona plurale noi al posto della 1a persona singolare io da parte di autorità politiche e religiose in contesti ufficiali e in occasioni solenni
- Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli Affari dell’Interno […] abbiamo decretato e decretiamo (Vittorio Emanuele II, Regio Decreto del 3 maggio 1868)
Nell’italiano contemporaneo quest’uso è sempre più raro. Spesso, anzi, ci si riferisce con ironia a chi usa il plurale al posto del singolare, soprattutto se non si tratta di un’autorità
- Don Gustavo rispose con il pluralis maiestatis: – Noi pensiamo che il titolo della Beata Vergine di Lourdes stia bene a Lourdes (M. Moretti, La vedova Fioravanti)
Oltre al plurale maiestatico propriamente detto, ci sono altri casi nei quali si può usare la 1a persona plurale al posto della 1a persona singolare.
• Il plurale didattico è usato dal docente nelle spiegazioni o dall’autore nella manualistica
- Adesso prendiamo in esame questo nuovo aspetto
• Il plurale narrativo è usato dal narratore nel racconto di una storia, di una trama o per manifestare una vicinanza con il lettore
- Siamo a New York negli anni Trenta
- Detto tra noi, non siamo per niente d’accordo
• Il plurale di modestia è usato quando, in un testo letterario, lo scrittore vuole limitare il peso della propria autorità
- Renzo, avvertiamo i lettori, veramente non la poteva vedere (A. Balbiani, I figli di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella)
• Il plurale poetico è usato quando, in poesia, l’autore vuole evitare di parlare di sé stesso in prima persona
- Ché mal per noi quella beltà si vide (F. Petrarca, Canzoniere)
- A noi prescrisse / il fato illacrimata sepoltura (U. Foscolo, A Zacinto)
In tutti gli altri casi – ad esempio nella stesura di un saggio, di un articolo o di una tesi – è consigliabile usare sempre la 1a persona singolare.
USO DELLE MAIUSCOLE
L’uso delle maiuscole è obbligatorio in una serie di casi.
• All’inizio di testo o di una sua parte (capitolo, paragrafo ecc.)
- Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno (A. Manzoni, I promessi sposi)
• Dopo un >>>punto fermo
- Tornò a Roma. Laggiù si sentiva a casa
• All’inizio di una battuta di >>>discorso diretto
- Luigi disse: «Arrivo domani»
• Con i nomi >>> propri di persona, i soprannomi, gli appellativi per antonomasia, i nomi propri di animali
- Francesco, Chiara, l’Avvocato (= Giovanni Agnelli), l’Arpinate (= Cicerone, originario di Arpino), il cane Argo
• Con i nomi di luogo geografico, sia reale, sia inventato
- Venezia, Tasmania, Atlantide
Nei nomi geografici composti da un nome proprio e un nome comune (monte, via, corso ecc.), quest’ultimo può essere scritto sia con la maiuscola, sia con la minuscola
- Monte Rosa / monte Rosa
- Via Quasimodo / via Quasimodo
- Corso Italia / corso Italia
• Con i nomi di corpi celesti
- Giove, Orione, Aldebaran
- terra, sole e luna - hanno la maiuscola solo in contesti astronomici.
• Con i nomi delle festività religiose e laiche
- Natale, Pasqua, Ferragosto, Primo maggio
• Con i titoli di un libro, un’opera d’arte, un film, una canzone (la maiuscola si limita alla prima parola del titolo)
- I tre moschettieri, Incontri ravvicinati del terzo tipo, Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte
• Con i nomi di secoli, di decenni, di periodi e avvenimenti storici di rilievo
- il Cinquecento, gli anni Settanta, il Risorgimento, la Resistenza
La maiuscola si usa solo per l’iniziale della prima parola
- Prima guerra mondiale, Rivoluzione francese, Guerra dei trent’anni
• Con le lettere che formano una sigla
- ASL, FIGC, ONU
La maiuscola si può usare anche solo per la prima lettera
- Asl, Figc, Onu
Anche nella sigla sciolta, la maiuscola si può usare per la lettera iniziale di ogni parola
- Azienda Sanitaria Locale, Federazione Italiana Giuoco Calcio, Organizzazione delle Nazioni Unite
• Con i nomi derivati da un luogo geografico, per indicare un certo territorio
- il Pavese, il Savonese, il Palermitano
Invece con i nomi che indicano gli abitanti, in funzione sia di sostantivo, sia di aggettivo, si usa la minuscola
- gli italiani, i tedeschi, i triestini
anche se con i nomi di popolazioni antiche o di tribù si può usare anche la maiuscola
- i Galli / i galli, i Romani (= gli antichi romani), gli Aztechi, i Sioux
• Con i nomi dei punti cardinali, quando indicano un’area geografica specifica e non la semplice direzione
- il ricco Nord, programmi per il Mezzogiorno, lo sviluppo del Sud-est asiatico
• Con i nomi ufficiali di enti, istituti, organizzazioni
- Banca del lavoro, Mercato comune europeo, Università degli studi di Perugia
• Con i nomi ufficiali di palazzi, musei, teatri, locali pubblici
- Palazzo Madama, Teatro alla Scala, Caffè Pedrocchi
• Con alcuni nomi comuni che indicano organismi pubblici o istituzioni, per distinguerli dagli >>>omografi di significato più generale
- Stato (= nazione) / stato (= condizione)
- Chiesa (= insieme del clero e dei fedeli) / chiesa (= edificio)
- Borsa (= centro economico) / borsa (= oggetto)
- Camera (= ramo del parlamento) / camera (= stanza)
- Paese (= nazione) / paese (= piccola città).
DUBBI
I nomi comuni delle istituzioni generali come comune, questura, tribunale ecc. seguiti dal nome proprio del luogo devono avere l’iniziale minuscola
- il comune di Udine, la questura di Roma, il tribunale dell’Aja
Nei nomi ufficiali di enti, organizzazioni, istituzioni ecc. formati da due o più parole, l’uso della maiuscola per le iniziali delle parole che seguono la prima è facoltativo
- Mercato comune europeo / Mercato Comune Europeo
- Fondo monetario internazionale / Fondo Monetario Internazionale
I nomi dei giorni della settimana e dei mesi vanno scritti con l’iniziale minuscola
- maggio, lunedì, marzo, sabato.
USI
Nell’italiano formale e burocratico, ad esempio nelle lettere o e-mail commerciali, si può usare la maiuscola (detta maiuscola di rispetto o reverenziale) sia per gli appellativi e i titoli, sia per i pronomi personali e gli aggettivi possessivi relativi al destinatario
- Gentile Avvocato, ci pregiamo di comunicarLe che la Sua e-mail è arrivata
Naturalmente, se si decide di usare la maiuscola di rispetto, è necessario mantenerla per tutto il testo
- Gentile Professore, Le chiedo un Suo parere e non Gentile Professore, Le chiedo un suo parere.