Schede di grammatica italiana
I 1
VERBI IN -IARE
I verbi che terminano in -iare si comportano in due modi.
• Se l’accento cade sulla i (la 1a persona singolare dell’indicativo ha la i di -iare accentata), la i si conserva
io invìo> io invii, loro inviino
io scìo> io scii, loro sciino
io avvìo > io avvii, loro avviino
• Se l’accento non cade sulla i (la 1a persona singolare dell’indicativo ha la i di -iare non accentata), la i scompare
io inìzio> io inizi, loro inizino
io stùdio > io studi, loro studino
io òdio > io odi, loro odino.
USI
Per il verbo odiare, anche se l’accento non cade sulla vocale tematica, è possibile usare alla 2ª persona singolare la forma tu odii, per distinguerla da tu odi, voce del verbo udire
- mi odio più di quanto tu mi odii (P. Valduga, Cento quartine e altre storie d’amore).
IATO
Lo iato (dal latino hiatum ‘apertura’) è un gruppo di due vocali consecutive pronunciate in modo distinto e appartenenti a due sillabe diverse. Possiamo dunque considerarlo come il contrario del dittongo.
Lo iato si ha:
- quando nessuna delle due vocali è i o u
meandro, teologo, boa
- quando una delle due vocali è i o u accentata e l’altra vocale è a, e, o
mormorìo, tùa, caffeìna
- nelle parole composte, quando è evidente la distinzione tra prefisso e base
riecco (prefisso ri)
triennio (prefisso tri)
antiacido (prefisso anti).
VEDI ANCHE
sillabe, divisione in
IBERISMI vedi PRESTITI
-IFICARE
Il suffisso verbale -ificare, derivato dal latino -ficare (a sua volta da facere ‘fare’), si usa con il significato di ‘compiere un’azione, fare, rendere’ sia in verbi derivati direttamente dal latino (edificare, fruttificare, santificare), sia in verbi formati modernamente
- deserto > desertificare
- dolce > dolcificare
- tono > tonificare
Molte delle parole di coniazione moderna sono prestiti dal francese (così ad esempio codificare, mistificare, mummificare).
In alcuni casi i verbi derivati partono da una base più vicina all’etimo latino
- ampio> amplificare (dal latino amplus)
- esempio > esemplificare (dal latino exemplum).
VEDI ANCHE
derivate, parole
-IGLIA- O -ILIA-?
Alcuni aggettivi presentano una doppia forma
familiare / famigliare, filiale / figliale, consiliare / consigliare
Le due varianti, assolutamente equivalenti dal punto di vista del significato, sono entrambe pienamente accettabili, ma quelle in -ilia- risultano oggi molto più usate.
STORIA
C’è una precisa motivazione storica per l’esistenza di coppie di questo genere. Le basi nominali come famiglia, figlio e consiglio sono di origine popolare e quindi hanno subito alcune trasformazioni fonetiche rispetto alle parole latine da cui hanno origine (familiam, filium, consilium); invece i derivati come familiare, filiale e consiliare sono parole ricalcate direttamente sul modello del latino (familiaris, filialis, consiliaris). In seguito, l’influsso delle basi nominali ha portato alla nascita delle forme parallele famigliare, figliale e consigliare.
ILARE: ÌLARE O ILÀRE?
La pronuncia corretta è ìlare, con la stessa accentazione sdrucciola della parola latina da cui deriva (hìlaris). La pronuncia ilàre è dovuta a un avanzamento dell’accento sul modello degli aggettivi in -are come regolare, familiare, popolare ecc.
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accento
IMPARI: ÌMPARI O IMPÀRI?
Si tratta di due omografi.
• L’aggettivo ìmpari ‘diseguale’ conserva l’accentazione sdrucciola della parola latina da cui deriva (ìmpar)
- una sfida ìmpari, come quella tra Davide e Golia
• Impàri, con accentazione piana, è invece la 2a persona singolare del presente indicativo del verbo imparare
- più sbagli, più impàri.
USI
La pronuncia impàri per l’aggettivo è scorretta, ed è dovuta a un avanzamento dell’accento sul modello dell’aggettivo pari.
L’accentazione è sdrucciola anche per l’aggettivo dìspari (dal latino dìspar).
STORIA
Nell’italiano letterario dei secoli scorsi sono attestate anche le forme degli aggettivi impàri e dispàri con accentazione piana
- Di pugna impàri, e di spietato assalto (A. Manzoni, Adelchi)
- Vidi due vecchi in abito dispàri (D. Alighieri, Purgatorio).
VEDI ANCHE
accento