LA PREPOSIZIONE
La preposizione è la parte invariabile del discorso che serve a mettere in relazione tra loro due parole in una frase o più frasi in un periodo.
In ogni caso la preposizione ha sempre una funzione subordinante, in quanto stabilisce tra parola e parola o tra frase e frase un rapporto di subordinazione, cioè di dipendenza dell'una dall'altra.
Le preposizioni si distinguono in proprie e improprie.
□ proprie: sono quelle che assolvono sempre e solo la funzione di preposizione e non sono altre parti del discorso (come capita alle preposizioni improprie). Le preposizioni proprie si dividono in:
• semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra
• articolate:
- del, dello, della, dei, degli, delle
- al, allo, alla, ai, agli, alle
- dal, dallo, dalla, dai, dagli, dalle
- nel, nello, nella, nei, negli, nelle
- col, coi
- sul, sullo, sulla, sui, sugli, sulle
□ improprie: sono quelle parole che assumono la funzione di preposizioni, ma in realtà sono avverbi, aggettivi o forme verbali (in genere al participio presente o passato)1.
(1) Oggi si usano per lo più, o quasi esclusivamente, come preposizioni, e la originaria
forma verbale è praticamente scomparsa.
Le preposizioni improprie sono:
• quelle costituite da avverbi: prima, dopo, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, innanzi, oltre, presso, contro, accanto, intorno, attorno, circa ecc.
Es. Rientro dopo le 11.
Partiremo prima di giugno.
L'ho visto accanto a Marta.
• quelle costituite da aggettivi, vicino, lontano, lungo, salvo, secondo ecc.
Es. Vado a correre lungo la ferrovia.
Secondo Marx il futuro è dei proletari.
• quelle costituite da forme verbali: durante, rasente, stante, mediante, nonostante; eccetto, eccettuato, escluso, incluso, verso, dato ecc.
Es. Durante l'estate
la città si svuota.
Vennero tutti eccetto Marco.