Schede di grammatica italiana
I 7


NOMI INDIVIDUALI

Il nome individuale è un sostantivo che indica un singolo elemento di una categoria, persona, animale o cosa

soldato

insetto

isola

foglia

I nomi individuali si contrappongono ai nomi collettivi, con cui si identifica l’insieme di cui il singolo elemento fa parte

esercito (‘insieme di soldati’)

sciame (‘insieme di insetti’)

arcipelago (‘insieme di isole’)

fogliame (‘insieme di foglie’).

 

 

INERENTE A O INERENTE?

Inerente, ‘che riguarda, che è in relazione con’, è un participio presente usato con valore aggettivale e, proprio come il verbo intransitivo da cui deriva, inerire, regge la preposizione a

i documenti inerenti al processo, i fatti inerenti alla vicenda

Il costrutto *inerente qualcuno, *inerente qualcosa è scorretto, ma molto comune nell’uso burocratico, perché modellato su altri participi presenti usati con valore aggettivale, come riguardante, implicante, concernente, che – provenienti da verbi transitivi – reggono il complemento oggetto.

 

 

INFIDO: INFÌDO O ÌNFIDO?

La pronuncia corretta è infìdo, con accentazione piana, come nella parola latina da cui deriva (infìdus). 

La accentazione sdrucciola è scorretta e deriva probabilmente dal modello di aggettivi come ìnfimo, ìntimo.

 

VEDI ANCHE   

accento

 

 

INFINITO

L’infinito è un modo verbale indefinito che ha soltanto i tempi presente e passato: l’infinito presente (o semplice) e l’infinito passato (o composto); l’infinito passato si forma con l’infinito dell’ausiliare e il participio passato del verbo:

- presente: amare, scrivere, dormire

- passato: avere amato, avere scritto, avere dormito

L’infinito è usato sia nelle proposizioni principali, sia in quelle subordinate.

• Quello nelle proposizioni subordinate è l’uso più frequente. In particolare, l’infinito si può trovare nella forma implicita delle seguenti proposizioni

 

PROPOSIZIONI:

OGGETTIVE
Raccontò di non saperne nulla

SOGGETTIVE
Bisogna avere pazienza

DICHIARATIVE
DÌ questo ti accuso: di non avermi aiutato

INTERROGATIVE INDIRETTE
Non sapeva cosa chiedere

CONSECUTIVE
È così intelligente da lasciare a bocca aperta

CAUSALI
Ti sono grato per avermelo detto

CONDIZIONALI
A leggerlo, non è male

AGGIUNTIVE
Oltre a essere un bravo cuoco, è molto simpatico

AVVERSATIVE
Invece di andare a Roma, dovresti restare a casa

CONCESSIVE
Antonio ce la farà, a costo di non dormire

TEMPORALI
Dopo aver mangiato, si sta meglio

ECCETTUATIVE
Faceva tutto, tranne che pulire la casa

COMPARATIVE
È meglio usare la bicicletta che guidare l'auto

FINALI
Sono qui per aiutarti

LIMITATIVE
Quanto a dargli ragione, non ci sentiva proprio

RELATIVE
Cerco un ragazzo a cui regalare la mia vecchia moto

INCIDENTALI
Quel libro - non è per dire - non mi convince

MODALI
Si aggirava con fare sospetto

ESCLUSIVE
È rimasto immobile senza aprire bocca
 

 

Inoltre, l’infinito si usa con i verbi servili

può aiutare, dovevi leggere, vorranno andare

con i verbi fraseologici

continua ad andare, abbiamo finito di scrivere, cominciò a piovere

e nell’imperativo negativo alla 2a persona singolare

non parlare, non toccare, non andare

• L’infinito, tuttavia, può essere usato anche in alcune proposizioni principali, con diversi valori:

- dubitativo

Che fare?

- esclamativo

E dire che una volta eri simpatico!

- iussivo (che esprime un ordine)

Cuocere per cinque minuti

- desiderativo (o ottativo)

Averlo saputo prima!

Nelle proposizioni enunciative, preceduto da ecco, può indicare un fatto improvviso o un’azione immediata (infinito narrativo o descrittivo)

Ecco arrivare l’ambasciatore

Con la preposizione a evidenzia l’aspetto intensivo, durativo, ripetitivo dell’azione

E lui lì a sbraitare in continuazione.

 

DUBBI 

Nell’analisi del periodo può sorgere il dubbio se un infinito sia da intendere come forma implicita di una proposizione subordinata o come infinito sostantivato. 

 

Se prevale l’azione e l’infinito si può sciogliere in una forma esplicita, si tratta di un verbo

A ben guardare (= se guardi bene), non è male

Se, invece, prevale il nome e l’infinito si può rendere con un nome d’azione, allora è un infinito sostantivato

Il tradurre (= la traduzione) è una bella attività.

 

USI 

Preceduto dall’articolo, dalla preposizione articolata, dall’aggettivo dimostrativo e dall’aggettivo indefinito, il verbo all’infinito può assumere la funzione di un sostantivo (infinito sostantivato)

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare

Quel tornare a casa gli faceva bene

L’infinito sostantivato presenta alcune caratteristiche particolari.

• Può essere accompagnato da un aggettivo, da un avverbio, da una locuzione avverbiale

Era proprio un bel vivere 

Si è specializzato nel correre velocemente 

Il fare in fretta spesso è dannoso

• Può reggere il complemento di specificazione

Ha preso a urlare di gioia

o il complemento oggetto

Il bere vino è molto diffuso in Friuli

• Nel caso di infiniti sostantivati che sono ormai a tutti gli effetti dei sostantivi, si può avere anche il plurale

gli averi, gli esseri, i dispiaceri, i piaceri, i doveri.

 

 

INFLATIVO O INFLATTIVO?

La forma corretta di questo aggettivo, che significa ‘relativo all’inflazione’, è inflativo, perché la parola deriva dall’inglese inflative.

La forma inflattivo, scorretta ma molto diffusa, è dovuta al modello degli aggettivi che derivano da parole in -zione, come attivo da azione, correttivo da correzione, selettivo da selezione.

 

 

INFORMATIVE, PROPOSIZIONI vedi ENUNCIATIVE, PROPOSIZIONI

 

 

INGEGNERE O INGEGNIERE? INGEGNOSO O INGEGNIOSO?

La grafia di queste parole derivate da ingegno è rispettivamente ingegnere e ingegnoso. Quando il gruppo gn è seguito da vocale, la i non serve a indicarne la corretta pronuncia e dunque non viene scritta, tranne in qualche raro caso, come nei verbi in -gnare.

Nel caso di ingegnere, benché il suffisso sia -iere, presente in altri nomi di professione come pasticciere, paciere, la i è superflua perché la forma gnie è quasi del tutto inesistente in italiano (con l’unica eccezione del sostantivo plurale compagnìe).

 

VEDI ANCHE   

-gna o -gnia, -gne o -gnie, -gno o -gnio?

diacritici, segni

 

 

INGHIOTTO O INGHIOTTISCO?

Sono corrette entrambe le forme. In alcuni modi (indicativo e congiuntivo presente, imperativo) e in alcune persone (le tre persone singolari e la 3a plurale), la coniugazione del verbo inghiottire presenta una doppia forma

INDICATIVO CONGIUNTIVO IMPERATIVO
io inghiotto, inghiottisco io inghiotta, inghiottisca  
tu inghiotti, inghiottisci tu inghiotta, inghiottisca inghiotti, inghiottisci
lui/lei inghiotte, inghiottisce lui/lei inghiotta, inghiottisca  
loro inghiottono, inghiottiscono loro inghiottono, inghiottiscano  


In tutti gli altri casi, il verbo inghiottire presenta solo la forma senza l’interfisso -isc-.

 

VEDI ANCHE   

incoativi, verbi

 

 

INGLESISMI vedi PRESTITI

 

 

INIZIARE vedi FRASEOLOGICI, VERBI

 

 

INSIEME A O INSIEME CON?

Entrambi i costrutti sono corretti e usare l’uno o l’altro non comporta alcuna differenza di registro o di significato; la prima soluzione è oggi la più diffusa

Farò l’esame insieme a molti ragazzi

Andremo in vacanza insieme con i Rossi.

 

STORIA 

Entrambe le forme sono attestate nella tradizione letteraria fin dai primi secoli

insieme col regno il re fu casso (D. Alighieri, Inferno)

D’essere insieme a voi non sia discaro (T. Tasso, Rime).

 

VEDI ANCHE   

a (preposizione)

con

 

 

SUPERLATIVO DI INTEGRO

Integro è uno degli aggettivi che formano il superlativo assoluto aggiungendo il suffisso -errimo anziché -issimo

integro> integerrimo

La forma integrissimo, molto rara e tipica del parlato, oggi si riferisce al significato di ‘intatto fisicamente’

Questo lo vendo… è integrissimo! (www.fantaski.it).

 

USI 

Nell’uso comune il valore di superlativo è molto attenuato, tanto che oggi si sentono e si leggono spesso frasi in cui integerrimo è usato impropriamente per costruire un superlativo relativo o un comparativo

nel ruolo del più integerrimo tra i cacciatori di nazisti (www.lettera43.it).

 

STORIA 

Il superlativo integrissimo, già presente nel xv secolo in Leon Battista Alberti, è attestato solo nella quinta edizione (1863-1923) del Vocabolario degli accademici della Crusca, mentre integerrimo è presente nella quarta (1729-1831).

 

VEDI ANCHE   

-errimo, superlativi in