Schede di grammatica italiana
I 10


AGGETTIVI INTERROGATIVI

Gli aggettivi interrogativi sono aggettivi che introducono una domanda, un dubbio, un quesito da un punto di vista che può essere:

- qualitativo

quale squadra, che dolce, quali risorse?

- quantitativo

quanto lavoro, quanta acqua, quanti soldi?

- di identità

quale città, che colore, quali amici?

Si usano sia nelle proposizioni interrogative dirette sia nelle proposizioni interrogative indirette

Quale città è?

Gli chiese quale città fosse

Le forme dell’aggettivo interrogativo sono quelle riportate nello schema qui sotto

 

Singolare   Plurale  
MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE
che che che che
quale quale quali quali
quanto quanta quanti quante

 

Tutti questi aggettivi interrogativi possono essere usati anche in funzione di pronomi (interrogativi, pronomi) e di aggettivi esclamativi (esclamativi, aggettivi e pronomi).

 

DUBBI 

Al singolare, l’aggettivo interrogativo quale può essere usato, sia al maschile che al femminile, anche nella forma con troncamento qual, che va scritta sempre senza apostrofo

qual è, qual era, qual amico, qual sensazione.

 

USI 

Nel parlato e nello scritto informale che è di uso più comune rispetto a quale

Che vestito preferisci?

Non è un obbligo dire quale scelta si fa.

 

 

AVVERBI INTERROGATIVI

Gli avverbi interrogativi introducono una proposizione interrogativa diretta. Possono introdurre una domanda in riferimento a vari aspetti:

- luogo

dove abiti?

- tempo

quando arrivi?

- qualità

come state?

- quantità e misura

quanto beve?

- causa

perché ridi?

Quando introducono una proposizione interrogativa indiretta, hanno la funzione di congiunzione (interrogative, congiunzioni).

 

USI 

Come avverbio interrogativo di causa si può usare anche come mai

Come mai siete arrivati così tardi?

Mai può rafforzare perché e quando, di solito con significato polemico (o enfatico)

Perché mai dovrei farlo?

Quando mai si è sentita una cosa del genere?

 

STORIA 

Nell’uso letterario del passato erano frequenti anche altri avverbi interrogativi di luogo:

- ove (= dove)

Ove cadrebbe la sua scelta? (A. Fogazzaro, Malombra)

- donde o d’onde (= da dove)

D’onde vieni così scarmigliata? (G. Verga, Per le vie)

- onde (= da dove)

Onde venisti? (G. Carducci, Alla Regina d’Italia).

 

 

PRONOMI INTERROGATIVI

I pronomi interrogativi servono per introdurre una proposizione interrogativa, diretta o indiretta.

 

Singolare   Plurale  
MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE
chi, che, che cosa, cosa che chi chi
quale quale quali quali
quanto quanta quanti quante

 

USI 

Delle tre forme del pronome cosiddetto neutro (che, che cosa, cosa), che cosa è oggi la forma percepita come più formale

E che cos’è lo spread? (www.ilpost.it)

La forma di origine settentrionale cosa e la forma di origine centro-meridionale che sono le più diffuse (la seconda soprattutto in alcune formule come che dire?, che ne so?)

Dimmi cosa ne pensi 

Che c’è? 

Nell’italiano letterario, e più in generale in quello scritto, chi e che possono essere rafforzati con l’avverbio mai

A chi mai nuoceva? (S. Veronesi, Venite venite B-52)

Nell’italiano parlato e nello scritto meno formale si possono usare come rafforzativi anche diavolo, cavolo o altri disfemismi

Ma che diavolo stai facendo?

 

STORIA 

Nella tradizione letteraria dei secoli scorsi si poteva usare come pronome interrogativo anche la forma cui (= chi)

Per cui t’ha così distrutto questo Amore? (D. Alighieri, Vita nova).

 

 

PUNTO  INTERROGATIVO

Il punto interrogativo è il segno di punteggiatura che chiude una proposizione interrogativa diretta, conferendo alla voce un’intonazione ascendente

Quale dolce preferisci?

Chi ha vinto?

Come state?

In una sequenza di più frasi interrogative, se il significato in sostanza non varia si può usare l’iniziale minuscola anziché quella maiuscola nelle proposizioni successive alla prima

Lui cosa dice? e tu come rispondi?

Come stai? male? bene?

Si può combinare con il punto esclamativo in frasi che hanno un significato tra l’interrogativo e l’esclamativo (chiamate anche interrogative apparenti), o per riprendere una parola o un’espressione che ha suscitato stupore

Avete citato Parigi?!?

Hai detto sconti? Sconti?!?

Tipica invece degli scritti informali (pubblicità, fumetto, e-mail, sms, blog ecc.) è la ripetizione del punto interrogativo per evidenziare il carattere orale

Cosa mi metto??? (www.cosamimetto.blogspot.com).

 

 

INTRANSITIVI, VERBI vedi TRANSITIVI E INTRANSITIVI, VERBI

 

 

NOMI E AGGETTIVI INVARIABILI

I nomi e gli aggettivi invariabili sono quelli che mantengono la forma del singolare anche al plurale. 

Sono di vario genere.

• I nomi che terminano con la vocale accentata (tronca, accentazione)

le tribù, le città, i maragià, i caffè

Tra questi rientrano naturalmente anche nomi e aggettivi monosillabici (monosillabi accentati e non accentati)

i re, le maglie blu, i tè, gli gnu

• Alcuni nomi maschili in -a, soprattutto di animali esotici

i lama, i gorilla, i cobra, i cacatua

Da ricordare anche i boia, i paria, i sosia, i vaglia, mentre pigiama ha sia la forma invariabile i pigiama, sia quella concordata i pigiami.

• I nomi accorciati

le auto, le bici, le moto, i cinema

• Alcuni nomi femminili che finiscono in -ie

le barbarie, le serie, le specie, le congerie, le temperie

• Gli aggettivi e i nomi femminili in -i

numeri pari, squadre dispari, le ipotesi, le analisi, le nevrosi

• I nomi composti da due verbi o da un verbo e un nome femminile singolare

i saliscendi, i posacenere, i va e vieni, gli scioglilingua

• I forestierismi non adattati (prestiti

gli sport, gli chalet, i würstel, i toreador

• Alcuni aggettivi indicanti il colore

stoffe amaranto, pareti lilla, lampade rosa, guanti viola, sfumature indaco

• L’aggettivo arrosto

due polli arrosto

• Anche nella sequenza aggettivo di colore + nome relativo

camicie verde bottiglia, copertine grigio topo

• Gli aggettivi composti dal prefisso anti- + un nome

prodotti anticellulite, sostanze antigelo

• Alcuni aggettivi composti, in origine locuzioni avverbiali, il cui secondo elemento è -bene, -modo, -poco

ragazze perbene, uomini ammodo, case dappoco

• L’aggettivo avvenire ‘futuro’, proveniente dalla locuzione a venire

i mesi avvenire, le giornate avvenire.