Schede di grammatica italiana
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VERBI FRASEOLOGICI

I verbi fraseologici (detti anche aspettuali) sono verbi che si combinano con un altro verbo di modo infinito o gerundio per definire meglio il progredire dell’azione nel tempo. I più frequenti sono:

- cominciare a, iniziare a, mettersi a, prendere a (indicano un’azione che comincia)

Finalmente il computer cominciò a funzionare

Mi sono messo a seguire il rugby

- stare per, accingersi a, essere sul punto di (indicano un’azione che sta per cominciare)

Stavo per cadere dalle scale

È sul punto di esplodere

- stare a, stare + gerundio, andare + gerundio (indicano un’azione che dura nel tempo)

Stava fissando lo schermo

Andate dicendo che vincerò il premio

- continuare a, insistere a / nel, proseguire a (indicano un’azione che prosegue)

L’auto continuò ad andare a quella velocità

Perché insisti a difenderlo?

- finire di, smettere di, cessare di (indicano un’azione che termina)

Abbiamo finito di scrivere il tema

Sto smettendo di fumare.

 

 

FREISA: IL O LA?

Si può dire e scrivere in tutti e due i modi, proprio come nel caso di barbera

Una freisa decisamente interessante e di razza (www.enofaber.com)

Una chicca per gli amanti dei vini aromatizzati: il freisa chinato (Guida Michelin, Itinerari tra i vigneti).

 

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genere dei nomi

 

 

FRUTTI O FRUTTA? 

La parola frutto ha un doppio singolare e un doppio plurale, con significati piuttosto diversi.

• Il singolare maschile frutto indica un singolo prodotto di una pianta, e in senso figurato ha il significato di ‘risultato’

Mangia un frutto

Il frutto del mio lavoro

• Il singolare femminile frutta indica l’insieme dei frutti che si mangiano

La frutta ha più vitamine della carne

• Il plurale maschile frutti si usa con il significato concreto di ‘prodotti della pianta’ o con il significato figurato di ‘risultati’

Un albero carico di frutti

Ecco i frutti della tua fatica

• Il plurale femminile frutta è di uso non comune e indica un ‘insieme di frutti’

Adesso mi rubano le frutta migliori (I. Nievo, Novelliere campagnuolo)

Qualche giorno il vento recava un profumo di frutta mature (G. Deledda, Dopo il divorzio).

 

STORIA 

Nella tradizione letteraria dei secoli scorsi sono attestati anche il singolare frutta con il significato di ‘singolo prodotto della pianta’ e il suo plurale le frutte

San Giovanni gli porge una frutta (N. Tommaseo, Bellezza e civiltà)

e tutte l’altre frutte savorose (Folgore da San Gimignano, Sonetti).

 

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plurali doppi

 

 

-FUGO, -FUGA

-fugo è un suffissoide derivato dal latino -fugum ‘che mette in fuga da, che fugge da’, ed è presente in parole derivate direttamente dal latino (come profugo) o formate modernamente

centrifugo (‘che fugge dal centro’) 

ignifugo (‘che mette in fuga, che allontana il fuoco’) 

callifugo (‘che cura i calli’)

Sono tutte parole con accentazione sdrucciola e il plurale è regolarmente -fughi, -fughe, come sempre nelle parole sdrucciole in -co e -go

mille profughi, tute ignifughe, unguenti callifughi.

 

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-co, -go, plurale dei nomi in

 

 

FUSI O FUSA?

La parola fuso ha due plurali.

• Il plurale maschile fusi è impiegato nel senso proprio di ‘rocchetti di filo’

i fusi del telaio, i fusi delle Parche

• Il plurale femminile fusa si usa per il significato figurato di ‘verso caratteristico del gatto’

fare le fusa, le fusa di Silvestro.

 

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plurali doppi

 

 

FUTURO ANTERIORE, INDICATIVO

Il futuro anteriore (chiamato anche futuro composto) indica un’azione futura che è anteriore a un’altra azione futura. È formato dal participio passato del verbo preceduto dal futuro semplice degli ausiliari avere o essere e si usa nelle proposizioni subordinate

Quando lo avrò saputo, te lo dirò

Allo stesso modo del futuro semplice, anche il futuro anteriore può avere valore suppositivo

Se non è venuto, avrà avuto le sue buone ragioni.

 

USI 

Nel caso di due azioni ambientate nel futuro che non si svolgano contemporaneamente, la consecutio temporum italiana, a differenza di quella latina, non prevede l’obbligo del futuro anteriore. L’uso più frequente, anzi, anche nella lingua letteraria, è quello con il futuro semplice sia nella principale, sia nella subordinata

Quando lo saprà, tuo padre andrà su tutte le furie

Oggi nel parlato viene usato spesso anche il passato prossimo

Esco quando ho finito.

 

 

FUTURO COMPOSTO vedi FUTURO ANTERIORE, INDICATIVO

 

 

FUTURO NEL PASSATO

Per esprimere l’idea di futuro nel passato (cioè di un’azione posteriore rispetto a un’altra azione ambientata nel passato) si usa il condizionale passato

Ha detto che sarebbe partito domani

Gli domandò cosa avrebbe fatto 

Nel parlato e nello scritto informale si può usare anche un tempo passato del verbo dovere con l’infinito

Ha detto che doveva partire domani.

 

STORIA 

In passato, e fino alla metà del XX secolo, per il futuro nel passato era possibile usare, soprattutto nell’uso letterario, anche il condizionale semplice

Concertarono che verrebbe di lì a due giorni (A. Manzoni, I promessi sposi).

 

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consecutio temporum

 

 

FUTURO SEMPLICE, INDICATIVO

Il futuro semplice indica un’azione che si svolgerà in un tempo futuro rispetto a quello della frase

Domani comincerò a studiare

Paolo arriverà tra due settimane

Il futuro, inoltre, può avere diverse funzioni.

• Può esprimere un garbato ordine (futuro iussivo)

A fare la spesa andrai tu

• Può addolcire, attenuare, correggere un’affermazione, o anticiparla in modo lieve (futuro attenuativo)

Ti dirò: questa tesi non mi convince

• In una frase al passato, può indicare un’azione posteriore rispetto a un’altra (futuro retrospettivo)

Quell’anno successe di tutto. Solo più tardi si scoprirà cosa

• Può esprimere una supposizione, un dubbio, un’ipotesi (futuro suppositivo o epistemico)

Non so chi abbia scritto questo messaggio: sarà Francesco?

 

USI 

Nel parlato e nello scritto informale, per esprimere un’azione che avverrà nel futuro si usa sempre più spesso il presente indicativo

Allora il mese prossimo parti per Londra?

Possono avere valore di futuro anche il presente indicativo del verbo dovere o la sequenza avere da, seguiti da un infinito

Domani devo fare l’esame / ho da fare l’esame (= farò l’esame).