Schede di grammatica italiana
E 3
ELLENICO O ELLENISTICO?
I due aggettivi hanno un significato diverso.
• Ellenico fa riferimento agli Ellèni, gli abitanti dell’Èllade, cioè dell’antica Grecia
La paura della profonda terraferma e delle sue montagne era tale che gli elleni la battezzarono Epiro, cioè “il non misurabile” («La Repubblica»)
• Ellenistico invece fa riferimento al periodo che va dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.) alla battaglia di Azio (32 a.C.)
Datata al 4-26 avanti Cristo, la statua viene considerata copia in marmo di un originale bronzeo ellenistico del 170-160 a.C. («La Repubblica»).
VEDI ANCHE
-ista e -istico
ELLISSI
L’ellissi è l’omissione di qualche elemento che resta sottinteso in una frase e risulta ricavabile dal contesto.
Gli elementi che si possono omettere sono:
- il soggetto
Sono partiti i tuoi genitori? No, [i miei genitori] non sono ancora partiti
- una parola specifica, in espressioni fissate nell’uso o quando il termine mancante è chiaro dal contesto
La [corsa automobilistica] Parigi-Dakar
Il vano [destinato al] motore
Il primo bambino della fila era alto, il secondo [bambino della fila] molto basso
- il predicato verbale
Chi non è partito? I miei genitori [non sono partiti]
- un verbo ausiliare (avere o essere?)
Ieri sera ho mangiato un pollo e [ho] bevuto un bicchiere di vino
Sono arrivato e [sono] partito quasi subito
- un’intera proposizione
[Vorrei che] Fosse già Natale!
Sei d’accordo con quello che ha detto? Sì [sono d’accordo con quello che ha detto]
L’ellissi è tipica di sentenze e proverbi
Briglia sciolta un po’ per volta.
EMIGRARE: AVERE O ESSERE?
Il verbo intransitivo emigrare nei tempi composti si costruisce con l’ausiliare essere
lo scorso anno dai paesi dell’est Europa sono emigrati in Germania più ebrei di quanti ne siano andati a Gerusalemme («L’Unità»)
Il verbo può essere costruito con l’ausiliare avere se si vuole enfatizzare l’iniziativa del soggetto
Negli ultimi 130 anni più di 1,3 milioni di Finlandesi hanno emigrato in tutto il mondo.
VEDI ANCHE
avere o essere?
ENFISEMA: MASCHILE O FEMMINILE?
Enfisema, termine del linguaggio medico che indica presenza anormale di aria o di altri gas nei tessuti dell’organismo, è di genere maschile
enfisema sottocutaneo
enfisema bolloso
un enfisema (con troncamento e dunque senza apostrofo)
Il dubbio nell’attribuzione del genere può derivare dalla presenza della -a finale, che di solito in italiano è propria dei nomi femminili. Ma enfisema è una di quelle parole in -a (come clima, schema, tema, trauma) che conserva il genere maschile dell’etimo greco.
SUPERLATIVI IN -ENTISSIMO
Alcuni aggettivi che terminano in -fico, -dico e -volo formano il superlativo assoluto con il suffisso -entissimo (invece di -issimo)
benefico > beneficentissimo
munifico> munificentissimo
maledico > maledicentissimo
benevolo > benevolentissimo
malevolo > malevolentissimo
Alla base di questi superlativi assoluti c’è la conservazione del corrispondente modello latino (beneficentissimus, munificentissimus ecc.). Si può ipotizzare la commistione con un aggettivo di grado positivo in -ente (per il quale l’uscita in -entissimo è regolare, come in evidente > evidentissimo)
benefico / beneficente > beneficentissimo
munifico / munificente > munificentissimo
maledico / mal(e)dicente > maledicentissimo
benevolo / benevolente > benevolentissimo.
VEDI ANCHE
grado degli aggettivi
PROPOSIZIONI ENUNCIATIVE
Nell’analisi del periodo, le proposizioni enunciative (o assertive) sono quelle proposizioni indipendenti che affermano qualcosa senza particolari sfumature di tono. Possono avere forma sia positiva, sia negativa
Vado in città ogni sabato
Non vedo bene senza occhiali
Si contrappongono alle proposizioni interrogative (dirette o indirette), alle proposizioni esclamative e alle proposizioni volitive.
E/O
La forma e/o si usa come congiunzione per collegare due alternative, indicando che sono possibili l’una, l’altra o entrambe
Concorso per titoli e/o esami
In un’espressione come quella riportata nell’esempio, e/o indica che il concorso può svolgersi in tre diversi modi: con la sola valutazione dei titoli, con la sola prova d’esame o con entrambi i metodi.
È opportuno ricorrere a questa forma soltanto quando è strettamente necessario (preferibilmente in contesti formali e tecnici).
STORIA
La forma e/o si è diffusa in italiano nel corso del Novecento, molto probabilmente sul modello dell’anglosassone and/or.
VEDI ANCHE
copulative, congiunzioni
E O È?
Le due forme divergono sia nella pronuncia, sia nella grafia.
• La e senza accento grafico è una congiunzione copulativa
Luca e Mario vanno alla partita
Vivere e non essere mai contento (Vasco Rossi, Vivere)
Si pronuncia come e chiusa.
• La e con l’accento grave è la 3a persona singolare del presente indicativo del verbo essere
Annalisa è bionda
È stato lui a iniziare!
Vivere è un po’ come perder tempo (Vasco Rossi, Vivere)
Si pronuncia come e aperta.
EPICÈNI, NOMI vedi GENERE COMUNE
EPTA-
Epta- è un prefissoide usato per formare parole composte con ‘sette’ (dal greco epta, che significa proprio ‘sette’)
eptatlon (‘insieme di 7 gare’)
eptagonale (‘con 7 angoli’)
eptatonico (‘con 7 toni’)
È molto usato nelle terminologie scientifiche, in particolare in quella della chimica
eptano
eptavalente
Talvolta si può trovare anche nella forma con assimilazione etta-, come in
ettaedro (ma anche eptaedro).
VEDI ANCHE
numerali, aggettivi
ERITEMA: MASCHILE O FEMMINILE?
Eritema, termine del linguaggio medico che indica un arrossamento della pelle, è di genere maschile
eritema solare
eritema del neonato
un eritema (con troncamento e dunque senza apostrofo)
Il dubbio nell’attribuzione del genere può derivare dalla presenza della -a finale, che di solito in italiano è propria dei nomi femminili, ma eritema è una di quelle parole in -a che conserva il genere maschile dell’etimo greco.