Schede di grammatica italiana
E 1


E-

E-, abbreviazione dell’inglese electronic ‘elettronico’, è anteposto a parole inglesi per comporre sostantivi legati all’informatica e a internet

e-banking (‘attività bancaria che si svolge attraverso internet’)

e-commerce (‘commercio on line’)

e-mail (‘posta elettronica’)

e-democracy (‘partecipazione dei cittadini attraverso internet’)

Di norma e- mantiene il trattino, anche se la grafia di alcune forme è variabile nell’uso, come ad esempio e-mail / email.

 

 

-EARE, VERBI IN

I verbi regolari in -eare, cioè della I coniugazione (-are) con radice che termina in -e, mantengono la e anche quando, nelle varie forme del futuro e del condizionale, questa si trova a precedere un’altra e

delineare> delineeremo (non delineremo)

delineare> delineerei (non delinerei)

La grafia con una sola e, che pure s’incontra talvolta nella scrittura meno sorvegliata, è dunque da considerarsi errata.

 

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coniugazione

 

 

CONGIUNZIONI ECCETTUATIVE

Le congiunzioni eccettuative sono quelle congiunzioni subordinative che indicano un’eccezione rispetto a quanto espresso in precedenza. Le più comuni sono fuorché e le locuzioni congiuntive tranne che, eccetto che, salvo che, se non che, a meno che

Non lo farò mai, a meno che non me lo chieda espressamente

Sono disposto a tutto tranne che a scendere a compromessi

Fuorché si usa solo con verbi di modo non finito

In quel momento avrei voluto essere ovunque fuorché trovarmi su quel tram («Corriere della Sera»)

Fuorché, tranne, eccetto, salvo possono essere usate anche come preposizioni

Bevo tutto eccetto il caffè

Hanno giocato tutti fuorché me 

Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge (Costituzione della Repubblica Italiana, art. 16).

 

 

PROPOSIZIONI ECCETTUATIVE

Nell’analisi del periodo, le proposizioni eccettuative sono proposizioni subordinate che indicano una circostanza a eccezione della quale è vero quanto espresso dalla proposizione reggente. Le proposizioni eccettuative possono essere esplicite oppure implicite.

• Le proposizioni eccettuative esplicite sono introdotte da congiunzioni eccettuative o locuzioni congiuntive come sennonché, tranne che, eccetto che, salvo che, a meno che, se non che e possono essere costruite all’indicativo o, più spesso, al congiuntivo

Le leggi [...] entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso (Costituzione della Repubblica Italiana, art. 73)

Accetterei volentieri, a meno che tu non abbia qualcosa in contrario 

Eravamo già partiti, se non che si è rotta la macchina

• Le proposizioni eccettuative implicite devono obbligatoriamente avere lo stesso soggetto della proposizione reggente e sono introdotte da congiunzioni e locuzioni congiuntive come che, fuorché, a meno di, se non

Non vi resta che accettare

Chiedimi tutto fuorché lavare i piatti

A meno di ammalarmi, verrò sicuramente

Cosa possiamo fare, se non riderne?

 

 

ECCEZIONE O ECCEZZIONE?

La grafia corretta è eccezione, con una sola z, anche se l’effettiva pronuncia zz (corretta e diffusa in tutta Italia) può trarre in inganno.

 

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z o zz?

 

 

ECC. O ETC.?

Entrambe le grafie sono corrette e abbreviano la formula latina et cetera ‘e le cose che rimangono’. La formula può essere usata in circostanze diverse.

• Alla fine di un’enumerazione per evitare di indicare tutti gli altri elementi dell’elenco, che vengono dunque dati come presupposti o desumibili da altre fonti

Ricorda di comprare pane, pasta, formaggio ecc. 

Sono le domande precedute da locuzioni del tipo: come, come mai, perché, in che modo, etc. (G. Carofiglio, L’arte del dubbio)

• Quando si vuole dare per presupposto quel che segue in un testo

In quel giorno l’Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore, il Signor Don Giovanni de Mendozza, Marchese de la Hynojosa, Gentiluomo etc., Governatore etc., pensò seriamente ad estirparlo (A. Manzoni, I promessi sposi)

La grafia ecc., che abbrevia l’effettiva pronuncia italiana (eccetera), è preferibile e risulta oggi più comune rispetto a etc., più fedele alla grafia latina. 

È bene, comunque, non alternare le due forme all’interno dello stesso testo.

 

DUBBI 

Prima di ecc. e etc., anche al termine di un elenco, l’uso della virgola è facoltativo. La ragione è che nella formula stessa è contenuta una congiunzione coordinativa (et, corrispondente all’italiano e) che funge da elemento di raccordo con ciò che la precede.

 

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abbreviazioni

 

 

ECO

La particolarità di questo sostantivo è che cambia di genere tra singolare e plurale. 

• Il singolare del sostantivo eco, contrariamente a quel che la terminazione in -o potrebbe far pensare, è di genere femminile

L’evento ha avuto una vasta eco

L’iniziativa ha avuto un’eco notevole (con >>>elisione)

• Il plurale, invece, è il maschile echi

Gli echi di guerra

A distanza di anni, gli echi di quella vicenda si sentono ancora.

 

STORIA 

La particolarità di questo nome è dovuta alla sua etimologia, legata alla mitologia classica. Giove ricorreva alla ninfa Eco, abile conversatrice, per distrarre la moglie Era durante i suoi tradimenti. Per questo, secondo il mito, Era punì la ninfa Eco togliendole la parola e condannandola a ripetere solo l’ultima parte di ogni discorso.

 

 

ECO- 

Eco- è un prefissoide usato per la composizione di parole derivate dal greco o formate modernamente. A seconda dei casi eco- (derivato dal greco òikos ‘casa’) può assumere tre significati diversi.

• Significa ‘casa’, in parole come

economia (letteralmente ‘amministrazione della casa’)

ecofobia (‘paura di restare soli in casa’)

• Significa ‘ambiente dove si vive’, in parole come

ecologia (‘studio dell’ambiente’)

ecosistema (‘sistema di un determinato ambiente ecologico’)

• È la riduzione dei termini ecologia, ecologico nella composizione di parole come

ecomafia (‘gruppi dediti ad attività criminali che hanno un impatto sull’ambiente’)

ecomostro (‘costruzione che deturpa il paesaggio’)

ecocompatibile (‘compatibile con l’ambiente’)

ecocombustibile (‘combustibile rispettoso dell’ambiente’).

 

 

ED vedi D (EUFONICA)