Schede di grammatica italiana
D 9


PRONOMI DIMOSTRATIVI

I pronomi dimostrativi più frequenti nell’uso sono questo e quello (dimostrativi, aggettivi)

Non capisco questo: come fai a vincere sempre

Quello che senti è il mio cane

A questi si affiancano alcuni dimostrativi usati solo come pronomi

 

maschile
questi / quegli / costui / colui / ciò
costoro / coloro

femminile
costei / colei
costoro / coloro
 

 

Si tratta di forme utilizzate quasi esclusivamente nello scritto di registro formale. Al loro posto, nel parlato e nello scritto meno formale si usano molto più spesso gli aggettivi dimostrativi con funzione pronominale o i pronomi personali

Ciò non mi piace> Questo non mi piace

Colui che vedi è mio marito>Quello che vedi è mio marito

Costei sostiene > Lei sostiene 

Costoro affermano>Loro affermano.

 

USI 

- A differenza di quanto accade per l’aggettivo, la forma pronominale quello non è soggetta a elisione o troncamento come la corrispondente forma aggettivale, e dunque presenta le forme regolari integre quelli, quella, quelle

Vedi quelle persone? Quello vecchio è un avvocato, quella elegante è mia moglie

- In una frase che fa riferimento a due nomi questo indica il secondo nome (più vicino), quello il primo (più lontano)

Rivera e Mazzola furono due grandi calciatori: questo giocava nell’Inter, quello nel Milan

- Questi (più frequente) e quegli (meno frequente) non vanno confusi con il plurale degli aggettivi questo e quello: sono pronomi che si usano soltanto per il soggetto maschile singolare e sempre in relazione a una persona che è già stata menzionata

Giacomo Leopardi nacque a Recanati il 28 giugno 1798. Questi studiò nella biblioteca del padre Monaldo

Il castellano avea già pagato lo zecchino […]; quegli avea già in tasca la sentenza (I. Nievo, Le confessioni di un italiano)

- Costui, costei, costoro si possono usare anche in senso ironico

Sigfried: chi è costui? (www.close-up.it)

o spregiativo

Costui è pazzo! (www.finanzaonline.com)

- Ciò ha un valore neutro con il significato di ‘questa cosa, quella cosa’ e si usa sia come soggetto

Ciò non mi piace

sia come complemento

Di ciò parlerà l’articolo di domani

- Nel parlato si preferisce usare questo, quello

Questo non mi va giù

Di quello parlerai con Fabio.

 

 

DIO / DEA

Il femminile di dio è dea. A differenza del maschile (dal latino deum), il femminile – molto meno frequente nell’uso – è rimasto uguale alla base etimologica (latino deam).

 

USI 

Il plurale è per il maschile gli dei (non i dei), per il femminile le dee

gli dei dell’Olimpo, le dee dell’antica Grecia

Di solito il maiuscolo si usa soltanto in riferimento alle religioni monoteistiche; perciò dea viene sempre scritto minuscolo

il Dio di Giacobbe, il dio Marte, la dea Atena.

 

VEDI ANCHE   

determinativi, articoli

maiuscole, uso delle

 

 

DIPENDENTI, PROPOSIZIONI vedi SUBORDINATE, PROPOSIZIONI

 

 

COMPOSTI DEL VERBO DIRE,

I verbi benedire, maledire, contraddire, disdire, predire, ridire seguono la coniugazione del verbo dire

benediceva, maledisse, contraddetto, disdirò, predicevi, ridico

L’unica differenza è nella seconda persona singolare dell’imperativo, che termina in -dici

Maledici tutti quanti!

Disdici subito l’appuntamento!

tranne che per ridire

Ridì la lezione!

 

USI 

Nell’italiano contemporaneo le forme dell’indicativo imperfetto e del passato remoto benedivo, benedii (al posto di benedicevo, benedissi) e maledivo, maledii (al posto di maledicevo, maledissi) sono da considerarsi scorrette, anche se hanno una notevole tradizione nell’italiano poetico e letterario

ogni oprar suo biasmava, / ogni mio benediva (V. Alfieri, Agide)

Madre, Madre! S’io ti maledii, tu m’accogli più amorosa (S. Slataper, Il mio Carso).

 

 

DIRETTO, COMPLEMENTO vedi OGGETTO, COMPLEMENTO