Schede di grammatica italiana
D 8


VERBI DIFETTIVI

I verbi difettivi sono verbi che mancano di alcuni tempi, modi e persone verbali. 

Quelli ancora in uso nell’italiano contemporaneo, soprattutto scritto e di registro alto, sono ormai pochi.

Addirsi nelle forme si addice, si addicono; si addiceva, si addicevano; si addica, si addicano; si addicesse, si addicessero, e nel participio passato sostantivato addetto

un linguaggio che non si addice al suo ruolo, gli addetti alla sicurezza

Aggradare nella forma del presente indicativo aggrada, spesso in senso ironico

fate pure come vi aggrada (= come più vi piace)

Fallare nel participio passato fallato

un vaso fallato (= difettoso)

Fèrvere nelle forme ferve, fervono; ferveva, fervevano; fervente, spesso in espressioni cristallizzate

fervono i preparativi, un fervente cattolico

Ostare è rimasto nell’espressione burocratica nulla osta ‘niente si oppone, è contrario’, nella forma sostantivata nulla osta (o nullaosta), nella preposizione e congiunzione concessiva nonostante (in origine non + il participio presente ostante)

se nulla osta al provvedimento, concedere il nullaosta, nonostante le difficoltà, ce l’abbiamo fatta

Secèrnere nelle forme secerne, secernono, ma soprattutto nel participio presente secernente, nel participio passato secreto (anche sostantivato), nel gerundio secernendo

il nostro corpo secerne sudore, quel liquido viene secreto da un organo particolare

Solére nelle forme suole, soleva, ma soprattutto solito nell’espressione essere solito

come si suol dire, sono solito mangiare alle otto

• I verbi prùdere, ùrgere, vèrtere, vìgere presentano la 3a persona singolare e plurale dei tempi semplici (indicativo presente, imperfetto, futuro; congiuntivo presente, imperfetto; condizionale presente; participio presente; gerundio presente), ma mancano del participio passato, dunque non hanno i tempi composti.

• Alcuni verbi come competere, concernere, convergere, dirimere, discernere, esimere, incombere, inerire, soccombere, splendere, transigere non hanno il participio passato, quindi non possono formare i tempi composti.

Tàngere ‘toccare’ e delìnquere ‘commettere un delitto’, si usano ancora oggi nelle forme del participio presente tangente, delinquente, usato in funzione di aggettivo o di sostantivo

retta tangente, partire per la tangente, un feroce delinquente

Consùmere ‘consumare, distruggere’ presenta il participio passato consunto, di uso letterario

Un povero consunto vestitino di casa (I. Svevo, La coscienza di Zeno).

 

STORIA 

Si tratta per lo più di verbi impersonali e di uso ormai antiquato come ire, gire ‘andare’; licére ‘essere lecito’; mólcere ‘addolcire’; récere ‘vomitare’; redire, rièdere ‘tornare’; calére ‘importare’; lùcere ‘splendere’; prostèrnere ‘gettare a terra’, e così via.

 

 

SUFFISSI DIMINUTIVI

I suffissi diminutivi sono suffissi che indicano una diminuzione di tipo quantitativo o qualitativo. 

Possono essere usati in combinazione con:

- nomi: casa> casetta

- aggettivi: caro> caruccio

- avverbi: tardi> tardino

I suffissi diminutivi più usati sono -etto, -ino, -ello

chiesa> chiesetta

paese> paesino 

vino> vinello

• Il suffisso -ino si può aggiungere ulteriormente ai suffissi -ello, -etto, -otto, creando così un doppio suffisso

storia> storiella> storiellina

foglio> foglietto> fogliettino

basso> bassotto> bassottino

Inoltre, i suffissi -ino, -ello possono essere preceduti dall’interfisso -ic-, -ol-

posto> post -ic- ino

topo> top -ol- ino

sole> sol -ic- ello

• Il suffisso -otto ha un valore attenuativo, ma anche spregiativo

stupidotto, sempliciotto, borghesotto, provincialotto

oppure si usa per i cuccioli di alcuni animali

tigre> tigrotto

passero> passerotto

Nella forma -acchiotto ha un valore vezzeggiativo

l’orsacchiotto preferito di Giulia 

• Il suffisso -uccio può avere significato vezzeggiativo o peggiorativo

Che bel calduccio!

Un povero impiegatuccio

• Il suffisso -uzzo è la variante dialettale di -uccio, spesso cristallizzata in nomi di luoghi e persone

viuzza, pietruzza, Galluzzo, Santuzza

• Ormai poco usati sono -icchio e -ucolo, che hanno valore dispregiativo

Che avvocaticchio!

Un misero professorucolo

• Poco frequenti sono anche -icciolo, -(u)olo, -iciattolo

La barca è nel porticciolo

Il film è pieno di mostriciattoli.

 

USI 

Tra i vari usi del diminutivo ci sono anche casi che hanno una particolare funzione comunicativa:

- attenuare un ordine, addolcire una richiesta (il cosiddetto diminutivo sociale)

Sta’ fermo un attimino

È possibile avere uno sconticino?

- sminuire, almeno apparentemente, qualcosa (diminutivo di modestia)

Ho una casettina con piscina a Montecarlo

- ironizzare (diminutivo ironico)

Ha un caratterino!

 

VEDI ANCHE   

peggiorativi, suffissi

vezzeggiativi, suffissi

 

 

AGGETTIVI DIMOSTRATIVI

Gli aggettivi dimostrativi sono aggettivi che indicano la posizione di qualcuno o qualcosa da un punto di vista:

- spaziale

questa casa, quel bar, quel palazzo

- temporale

quest’anno, quella volta, quel giorno

I dimostrativi inoltre si usano per richiamare qualcosa detto in precedenza

Quella frase, che hai citato prima, mi piace proprio

o per anticipare qualcosa che si dirà in seguito

Questo progetto verrà spiegato più avanti

Le forme dell’aggettivo dimostrativo sono

 

maschile
questo / quello, quel / (codesto)
questi / quelli, quegli, quei / (codesti)

femminile
questa / quella / (codesta)
queste / quelle / (codeste)
 

 

Gli aggettivi dimostrativi questo, quello, codesto possono essere usati anche in funzione di pronomi (dimostrativi, pronomi).