Schede di grammatica italiana
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COMPLEMENTO DI CAUSA

Nell’analisi logica, il complemento di causa indica il motivo per cui si compie o avviene un’azione o si crea una determinata situazione.

Il complemento di causa è introdotto dalle preposizioni per, di, da, con 

La squadra è triste per la sconfitta

Trema di paura

Dalla pioggia che c’è, quasi non ci si vede

Con tutto quello che ho da fare, non farò mai in tempo

o da locuzioni preposizionali come a causa di, per motivo di, per colpa di

A causa di un incidente, la statale è chiusa al traffico 

Per colpa di quella distrazione, abbiamo perso la partita.

 

 

CAUSA EFFICIENTE, COMPLEMENTO DI vedi AGENTE E CAUSA EFFICIENTE, COMPLEMENTI DI

 

 

CONGIUNZIONI CAUSALI

Le congiunzioni causali sono congiunzioni subordinative che introducono le  proposizioni causali esplicite. 

Quelle più comuni sono perché, siccome, poiché, giacché, che, se

Non l’ho scelto, perché non mi convinceva del tutto

Siccome sono tuo amico, gli altri mi guardano male

Poiché insisteva, gli disse tutta la verità

Giacché lo sai, non sto qui a ripeterlo

Sbrigati, che è tardi

Se è qui, vuol dire che qualcuno l’ha chiamato

Nell’italiano contemporaneo, le proposizioni causali introdotte da siccome precedono sempre la proposizione reggente; quelle introdotte da perché e da che (o ché) possono solo seguirla. 

Quelle introdotte da poiché e da giacché, tradizionalmente poste prima della reggente, nell’uso contemporaneo possono trovarsi anche dopo

viene tirato tutto per le lunghe, giacché gli attori (per pigrizia) non vogliono provare nei giorni dell’opera («Corriere della Sera»)

Un aumento [...] inconcepibile, poiché in totale contraddizione con l’andamento dei consumi (www.agi.it)

Le proposizioni causali possono essere introdotte, inoltre, da una serie di locuzioni congiuntive: per il fatto che, per il motivo che, dal momento che, dato che, visto che.

 

USI 

Tra le congiunzioni causali, quella più usata, nello scritto e nel parlato, è perché. Poiché e giacché sono ormai usate soltanto nello scritto, e soprattutto in quello di una certa formalità. Come congiunzione causale, che è accettabile soltanto nel parlato: quando viene usata nello scritto viene spesso resa con la grafia ché, presentandola come una forma ridotta di perché (o di poiché o di giacché).

 

 

PROPOSIZIONI CAUSALI

Nell’analisi del periodo, le proposizioni causali sono proposizioni subordinate che indicano la causa per cui avviene ciò che è espresso nella proposizione reggente.

Le proposizioni causali possono essere esplicite o implicite.

• Le causali esplicite sono introdotte da congiunzioni come perché, siccome, poiché, giacché, come, che (o ché) o da locuzioni congiuntive come per il fatto che, per il motivo che, dal momento che, dato che, visto che, in quanto (o in quanto che) e di solito vengono espresse all’indicativo

Andrò al cinema da solo, dato che tu non vuoi venirci

ma in alcuni casi possono essere costruite anche con il congiuntivo o con il condizionale

Non supera quello scoglio non perché non ne sia capace, ma perché non vuole

Ti chiamerò più tardi, perché vorrei parlarti

• Le causali implicite possono essere costruite con:

- per + infinito passato

Ecco in che situazione mi trovo, per essere stato troppo buono 

- il gerundio, presente o passato

Conoscendolo, so che si comporterà bene

Avendo analizzato a lungo la proposta, ho deciso di non accettare

-il participio passato

Svegliato da un suono brusco, sobbalzò violentemente.

 

 

SUFFISSI  CAUSATIVI

I suffissi causativi sono suffissi che, aggiunti a un nome o a un aggettivo, danno vita a un verbo che ha il senso di ‘trasmettere a qualcosa o a qualcuno le caratteristiche di quel nome o aggettivo’. 

I suffissi causativi più comuni sono: 

- -ificare

diverso> diversificare

vivo> vivificare

- -izzare

martire> martirizzare

multimedia> multimedializzare.

 

 

VERBI CAUSATIVI

I verbi causativi (detti anche fattitivi) sono verbi che esprimono un’azione non compiuta dal soggetto, bensì fatta compiere ad altri

addormentare (rispetto a dormire)

Possono assumere funzione causativa i verbi fare e lasciare seguiti da infinito

Lo hai fatto piangere

Lascia cadere la pistola a terra!

Anche alcuni verbi intransitivi, usati come transitivi, possono assumere valore causativo

invecchiare il vino (= farlo invecchiare)

riposare gli occhi (= farli riposare).

 

 

SUPERLATIVO DI CELEBRE

Il superlativo di celebre è celeberrimo. Celebre infatti è uno degli aggettivi che formano il superlativo assoluto aggiungendo il suffisso -errimo anziché -issimo.

 

VEDI ANCHE   

-errimo, superlativi in

 

 

CENTELLINO: CENTELLÌNO O CENTÈLLINO?

La forma corretta è centellìno.

INDICATIVO, PRESENT
io centellino
tu centellìni
lui/lei centellìna
noi centelliniamo
voi centellinate
loro centellinano
 

Il verbo centellinare ‘bere, gustare, assaporare a poco a poco’, deriva infatti dal sostantivo centellìno ‘piccolo sorso di bevanda’. 

La forma centèllino, sconsigliabile, è dovuta a un’errata ritrazione dell’accento.

 

 

CENTINAIO O CENTINAIA?

Centinaio (maschile) è singolare, centinaia (femminile) è plurale 

un centinaio ma due centinaia

È uno di quei casi in cui in italiano un nome maschile in -o presenta un plurale femminile in -a, perché proveniente da un etimo latino di genere neutro: qui il latino tardo centenarium (al plurale centenaria).

 

USI 

Spesso centinaio e centinaia vengono usati con valore approssimativo di ‘circa cento’, o con valore indeterminato di ‘molti, parecchi’ 

Ho ricevuto un centinaio di lettere

Passeranno centinaia d’anni.

 

VEDI ANCHE   

plurale dei nomi