Schede di grammatica italiana
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CADUCO: CADÙCO O CÀDUCO?

La pronuncia corretta è cadùco, che conserva l’accentazione piana propria della base latina (cadùcum). La forma càduco, sconsigliabile, è dovuta a un’errata ritrazione dell’accento. Il plurale è caduchi.

 

VEDI ANCHE   

-co, -go, plurale dei nomi in

 

 

CAFFÈ vedi ACCENTO, ACUTO O GRAVE

 

 

CALCAGNI O CALCAGNA?

La parola calcagno (‘osso del tallone’) ha due plurali.

• La forma maschile calcagni si utilizza nella sua accezione propria.

• L’antica forma femminile calcagna, invece, è rimasta d’uso nelle locuzioni e nei proverbi

avere qualcuno alle calcagna (= qualcuno che ci insegue)

stargli alle calcagna (= tallonarlo).

 

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plurali doppi

 

 

CALCO

Il calco è un tipo di prestito che può interessare la forma (calco formale) o il significato (calco semantico) di una parola.

• Si ha un calco formale quando all’interno di una lingua si introducono un vocabolo o una locuzione (calco lessicale) o  una struttura sintattica (calco sintattico) tradotti dalle rispettive forme esistenti in un’altra lingua

schiaccianoci (dalla parola tedesca Nussknacker, a sua volta da Nuss ‘noce’, e Knacker ‘che schiaccia’)

grattacielo (dalla parola inglese skyscraper, a sua volta da sky ‘cielo’, e scraper ‘che gratta’)

Le vostre speculazioni, se non erro, nascono dai vaneggiamenti di uno studente di teologia […] pronto a confessare non importa cosa (dalla locuzione francese n’emporte quoi ‘qualsiasi cosa’) (V. Evangelisti, Rex Tremendae maiestatis

Occorre che i cittadini sappiano chi fa che cosa (dal modulo inglese con doppio interrogativo who does what?) (www.parma.repubblica.it)

• Si ha invece un calco semantico quando una parola, che ha in comune con la sua analoga straniera uno o più significati, assume per imitazione una nuova accezione

stella (famoso attore cinematografico, come nell’inglese star).

 

 

CAMICIE O CAMICE?

La grafia corretta del plurale di camicia è camicie

Oltretutto, si evita così l’omografia con il singolare maschile càmice (‘indumento da lavoro’), il cui plurale è càmici.

 

VEDI ANCHE   

-cia, -gia, scia, plurale dei nomi in

 

 

CAMPAGNA O CAMPAGNIA?

La grafia corretta è campagna. La i, infatti, non viene pronunciata e risulta superflua anche per la pronuncia del gruppo -gn-. 

Diverso il caso di parole come compagnìa in cui la i, accentata, ovviamente viene pronunciata.

 

VEDI ANCHE   

-gna o -gnia, -gne o -gnie, -gno o -gnio?

 

 

CAMUFFARE O CAMMUFFARE?

La forma corretta è camuffare. La forma errata cammuffare si deve forse al modello di verbi diversi come camminare o ammuffire.

 

 

CANCELLARE O SCANCELLARE?

La forma scancellare è derivata da cancellare tramite l’aggiunta del prefisso s-. Tra scancellare e cancellare c’è lo stesso rapporto che lega sbattere a battere, scacciare a cacciare, o sgocciolare a gocciolare.

Dunque la forma è tutt’altro che scorretta e gode anche di una notevole tradizione letteraria

Così mai scancellata la memoria / fia di te, madre, e del tuo figlio Amore (A. Poliziano, Stanze per la giostra)

Fa male – soggiunsi involontariamente premuroso di scancellare l’impressione di quelle mie parole (L. Capuana, Profili di donne)

le luci erano a tratti / scancellate dal crescere dell’onde (E. Montale, Le occasioni

Nondimeno, una lunga tradizione grammaticale l’ha ritenuta a torto una forma sbagliata, considerando il prefisso s- negativo e quindi ridondante rispetto al significato del verbo cancellare. Anche se immotivata, la condanna delle grammatica scolastica ha pesato sull’uso corrente, che oggi vede in scancellare una variante più popolare e dunque sconsigliabile in contesti formali.

 

 

CANE / CAGNA

La femmina del cane è la cagna, parola che rappresenta l’evoluzione regolare di una base latina *caniam, probabilmente usata nel latino parlato come femminile di canis ‘cane’. 

È da questa forma femminile che provengono molti derivati di cane, come cagnaccio, cagnetto, cagnone, cagnesco

 

USI 

Il femminile cana è usato solo nel linguaggio infantile, o con intento scherzoso 

Io, lui e la cana femmina (C. Baglioni).

 

 

CANNOCCHIALE O CANOCCHIALE?

Entrambe le forme sono accettabili e largamente utilizzate, anche se oggi quella più frequente appare cannocchiale, che è ancora la forma più fedele all’etimo. 

La forma cannocchiale corrisponde esattamente al nome coniato, all’inizio del Seicento, per definire quell’invenzione che Galileo Galilei aveva chiamato cannone o occhiale. Il nome – usato fin dall’inizio al maschile – può essere interpretato come un composto di canna e occhiale o forse, meno probabilmente, delle due parole usate da Galileo: cannone e occhiale.

 

 

PLURALE DEI COMPOSTI CON CAPO-

Il plurale dei composti con capo- cambia in base al rapporto che lega questo primo elemento con il secondo elemento della parola composta e in base al genere (maschile o femminile) di quest’ultima. 

• Se capo- indica una persona che è a capo di qualcosa, la flessione al plurale riguarda solo il primo elemento

il capostazione> i capistazione

il capogruppo > i capigruppo

• Se capo- indica una persona che è a capo di qualcuno, la flessione riguarda solo il secondo elemento

il capomastro> i capomastri

il caporedattore> i caporedattori 

In entrambi i casi, se il nome composto è di genere femminile, il nome capo- rimane sempre invariato

la capostazione> le capostazione (e non capestazione)

la caporedattrice> le caporedattrici 

• Se capo- è inteso nell’accezione di ‘ciò che eccelle sopra gli altri’, la flessione riguarda solo il secondo elemento

il capolavoro > i capolavori

• Nel caso in cui capo- sia seguito da un aggettivo, la flessione riguarda sia il primo, sia il secondo elemento

il caposaldo > i capisaldi (meno comune i caposaldi).

 

VEDI ANCHE   

composte, parole

 

 

CAPOVERSO vedi PARAGRAFO

 

 

AGGETTIVI NUMERALI CARDINALI

Gli aggettivi numerali cardinali sono aggettivi che indicano una quantità numerica precisa. Generalmente vengono posti prima del sostantivo e sono invariabili: tutti plurali, tranne uno (che ovviamente è singolare); tutti maschili, tranne uno, che ha il femminile una 

Dieci ragazze per me posson bastare (L. Battisti, Dieci ragazze)

Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo (G. Paoli, Quattro amici al bar)

Le cose che abbiamo in comune son quattromilaottocentocinquanta (D. Silvestri, Le cose che abbiamo in comune)

I numerali cardinali possono anche essere sostantivati

Ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette (= il giorno ventisette del mese) (F. De André, La città vecchia)

I numerali cardinali non vanno confusi con i numerali ordinali (primo, secondo ecc.).

 

USI 

I numerali cardinali andrebbero scritti in cifre solo in contesti tecnici o scientifici; in qualunque altro tipo di testo sarebbe preferibile scriverli per esteso, tranne nel caso in cui si tratti di una data o di un numero molto alto

Torino, 12 maggio 2011 (o anche: 12.5.2011 / 12.v.2011)

La riparazione mi è costata 4.210 euro

Si possono usare scritture miste (cifre e lettere) con numerazioni alte, ma approssimative

Il loro sito ha avuto 8 milioni e mezzo di contatti

Nella scrittura tecnica o commerciale, il numerale cardinale viene spesso posposto al sostantivo quando questo sia un’unità monetaria o di misura

ˆ 50,00

kg 13 

Il numerale cardinale si mette dopo il sostantivo a cui si riferisce anche quando indica la posizione in una successione 

il capitolo 12, nel fascicolo 19 della rivista.

 

 

VERBI IN -CARE E -GARE

Nei verbi che all’infinito finiscono in -care e -gare (come elencare o negare), per far sì che la pronuncia di c e g sia la stessa in tutte le voci, la grafia prevede l’aggiunta di una h davanti alle desinenze che cominciano con -e o con -i, dunque:

• in alcune forme dell’indicativo presente

tu elenc-h-i / neg-h-i

noi elenc-h-iamo / neg-h-iamo

• in tutte le forme dell’indicativo futuro

io elenc-h-erò / neg-h-erò, tu elenc-h-erai / neg-h-erai...

• in tutte le forme del congiuntivo presente

che io elenc-h-i / neg-h-i, che tu elenc-h-i / neg-h-i...

• in tutte le forme del condizionale presente

io elenc-h-erei / neg-h-erei, tu elenc-h-eresti / neg-h-eresti...

 

VEDI ANCHE   

-co, -go, plurale dei nomi in